Enologia Innovativa
Per noi di Theresa Eccher innovazione è ritorno alle origini: rispetto del territorio e del vigneto. E questo comporta la scelta di non fare alcun trattamento chimico e produrre quindi uve biologiche. Lavoriamo con vitigni autoctoni, che nel loro ambiente possono dare il meglio di sé. I processi di vinificazione rispettano la naturale evoluzione del vino, che viene accompagnato nei diversi stadi di maturazione.
La cura che mettiamo nel fare il vino è quella che si deve alle cose vive, perché per noi il vino è vita, armonia, pensiero passione, cultura.
ConosciI Vini
La produzione del vino è qualcosa di più di una normale attività industriale, è in qualche modo vicina all’arte..
Il Vigneto
Cercare e trovare l’eccellenza, rompere gli schemi, uscire dalle fugaci tendenze del gusto. Recupero di vigne radicate e dimenticate. Lavorare per ottenere il piacere di una qualità senza compromessi, sempre e ovunque. Questa è la filosofia di base del piano Theresa Eccher. Non c’è spazio per alcuna concessione in questo piano, perché siamo sicuri che i veri wine lovers scelgono il meglio. Le nostre pratiche e le nostre specifiche di prodotto rispettano profondamente le persone che considerano il vino un elemento raro e prezioso, come noi.
PresentiamoLe Varietà
Nerello Mascalese
È il re indiscusso dei vitigni etnei. Il Nerello Mascalese è un vitigno a bacca rossa autoctono della Sicilia, specificatamente della parte orientale dell’isola, le cui origini possono essere fatte risalire alla colonizzazione greca del VII secolo avanti Cristo. Nonostante la mancanza di fonti storiche certe vista l’epoca, c’è comunque la sicurezza che il Nerello Mascalese sia da far risalire alla fondazione di Naxos.
Gli acini del Nerello Mascalese hanno una caratteristica forma oblunga e sono di colore rosso chiaro. Il Nerello mascalese matura molto tardi, infatti la sua vendemmia viene effettuata fra la seconda e la terza settimana di ottobre. Come anche il Nebbiolo e il Pinot nero, ha una notevole sensibilità all’annata e al territorio di provenienza. I vini prodotti con il Nerello Mascalese hanno una forte propensione per l’invecchiamento.
Nerello Cappuccio
Il Nerello Cappuccio (o Nerello Mantellato), deve il suo nome alla conformazione delle sue foglie che, come un mantello, sembrano avvolgere i propri grappoli. Pur non essendo pervenuti documenti che ne accertano l’esatta origine, con ogni probabilità questo vitigno trova la sua collocazione diverse centinaia di anni fa nella piana di Catania. Presenta una foglia medio grande e un grappolo piccolo, compatto, caratterizzato da una forma che ricorda una pigna. L’acino ha una forma regolare, è piccolo e presenta un colore nero-blu e una buccia spessa ricoperta di pruina. La polpa è succosa, mediamente dolce con qualche punta acidula. A causa dell’alto indice di antociani totali e del basso livello di proantocianidine, il Nerello Cappuccio permette di ottenere vini con splendida colorazione.
Carricante
Una volta era diffuso in tutta la Sicilia, mentre oggi lo si coltiva soltanto nella sua zona elettiva: le pendici del vulcano Etna, dove è protetto da una DOC, istituita nel 1968. Nell’Etna Bianco DOC il Carricante deve essere presente almeno al 60% con 40% di Catarratto, mentre nell’Etna Bianco Superiore DOC la percentuale di Carricante sale all’80% e il Catarratto scende al 20%.
Ha maturazione tardiva e foglia media. Il suo grappolo è medio, conico, semplice o con un’ala. L’acino è sub-ellissoidale, con buccia ricoperta di abbondante pruina e consistente, di colore verde giallastro con sfumature verdi-biancastre, di polpa con sapore semplice e dolce. È particolarmente sensibile alle gelate primaverili e alla siccità.
Catarratto
Il Catarratto è un vitigno forse ancora più antico del Carricante e, pur essendo diffuso in tutta la Sicilia, mostra zone di produzione privilegiate quali la provincia di Trapani e il territorio etneo. Si presenta con un grappolo di medie dimensioni, piramidale, allungato e compatto, con due ali. Anche gli acini sono di medie dimensioni, sferici, poco pruinosi, verde-giallo tendente al dorato sulle superfici esposte direttamente ai raggi solari.
È la prima uva coltivata in Sicilia e la seconda in Italia dopo il trebbiano toscano.
The Woman behind the wine
Il vino è vita, armonia, pensiero, passione e cultura.
La produzione del vino è qualcosa di più di una normale attività industriale, è in qualche modo vicina all’arte. Perché non dobbiamo solo vendemmiare, dobbiamo preparare il vino: basta partire dalla vite, poi selezionare i grappoli, vendemmiarli e spremerli nella stagione giusta. Non li spremiamo troppo, perché il primo succo d’uva è il migliore. In altre parole, curiamo la produzione del vino come se fosse una cosa viva.
Love & Respect
for nature from generation to generation John Wine Duoh